La città degli “irremovibili”
Una città vive più tempi insieme. Il ritmo delle attività quotidiane, le stagioni e le ricorrenze nel corso dell’anno, i cambiamenti repentini e il passaggio tra generazioni, le trasformazioni profonde del tessuto sociale e urbano. Ma se tutto scorre, c’è chi rimane fino a diventare un elemento irrinunciabile del paesaggio cittadino, al pari dei monumenti e delle architetture. Sono i negozi più antichi, esercizi della tradizione: gli “irremovibili” che da tanti decenni, se non da altri secoli, portano avanti la propria attività di commercio o somministrazione attraverso le epoche.
Per chiare ragioni storiche, le insegne più longeve si concentrano nel cuore della città – fra le stradine del Quadrilatero e poi su e giù sotto i portici, da una piazza all’altra.
È il caso della Gioielleria Musy al numero 1 di via Po, un indirizzo che già dice molto sulle origini nobili di questa attività fondata a inizio Settecento. Oggi la gioielleria è la più antica d’Italia, la seconda in Europa. La proprietà è cambiata negli anni, ma il negozio rimane fedele alla sua posizione già dal 1818, quando a guidare la città erano da poco ritornati i Savoia. In tutto fanno oltre due secoli di presenza, preziosa, all’imbocco di piazza Castello.
Gioielleria Musy
Moda
via Po 1
Musy è oggi la gioielleria più antica d’Italia, la seconda più longeva d’Europa, oltre che un grande esempio di passione, tenacia e capacità di rinnovarsi. Scopri di piùLe insegne dipinte, le vetrine allestite, le strutture decorate in facciata (o devantures). Basterebbe immaginare le vie del centro senza i locali dei vecchi negozi: quanta bellezza, e quanta vita, andrebbero perse?
Piazza San Carlo, piazza Carignano e le altre sono la casa dei caffè storici di Torino. Anche qui, le date di fondazione riportano ad altre epoche – la fine del Settecento, il Risorgimento italiano, il primo Novecento – e ad altre frequentazioni. Quelli dei vecchi caffè del centro sono fra i nomi più celebri del commercio in città, spesso diventati marchi veri e propri. Ma non sono certo gli unici “irremovibili” nelle vie qui attorno.
Disseminata fra gli isolati del centro, ogni giorno si risveglia una moltitudine di negozi di origine familiare tra pastifici, pasticcerie, alimentari, enoteche e ancora boutique di moda, botteghe, laboratori: esercizi che resistono e si evolvono, mantenendo orgogliosamente il loro cognome sulla porta d’ingresso.
Dei piemontesi si dice siano “bogianen”, il più delle volte per indicare poco dinamismo o remissività. L’espressione, che significa “non ti muovere”, in realtà prende origine da un episodio di risolutezza e impegno, quando in una battaglia contro i francesi le truppe sabaude scelsero di difendere le posizioni e non lasciare il terreno. Tutt’altro campo, ma allora sono bogianen – per tenacia e costanza nel tempo – anche i tanti esercizi storici che, decennio dopo decennio, continuano a “difendere” la loro presenza su strada. E non solo nel centro città propriamente detto.
Di “irremovibili” sono ricche le strade popolari di Borgo Dora, nucleo di antiquari e rigattieri. Tra i vicoli che scendono verso il fiume, la locanda per eccellenza è il Ristorante San Giors, anche albergo, qui dalla metà dell’Ottocento. In tema di dinamismo, il locale dimostra che la storicità non vuol dire restare immobili e anzi ha aperto i suoi locali antichi alle opere dell’arte contemporanea.
Ristorante San Giors
Ristoranti
via Borgo Dora 3/A
La storia di San Giors si perde nei secoli. Se già nel Quattrocento pare che l’albergo di San Giorgio ospitasse la grande nobiltà italiana, nomi come Visconti e Gonzaga, la data certa di apertura rimane il 1815. Scopri di piùRisalendo corso Regina Margherita, una menzione speciale la merita la Pasticceria Sida, che si fa notare tra porte e portoni del quartiere grazie alla bella insegna retrò. Il negozio è in attività dalla fine degli anni Venti, storia di famiglia raccontata da arredi e cimeli. Considerato l’affaccio sulla Spina centrale, il grande viale creato al posto della ferrovia che in passato tagliava Torino in due, le vetrine di Sida hanno davvero assistito alle rivoluzioni urbane della città da un posto in prima fila.
Pasticceria Sida
Cibi e bevande
corso Regina Margherita 157
Oltre le vetrine decorate della Pasticceria Sida si scopre poco alla volta un laboratorio non solo di dolci, ma di idee. In quasi un secolo di storia, e quattro generazioni, solo l’arredamento originale è rimasto fermo da quando Alessandro Tacite fondò l’attività nel 1926. Scopri di più