 
            I portici in vetrina
Fare una passeggiata, e qualche acquisto, comodamente al riparo. Con i suoi diciotto chilometri di portici, il centro di Torino è il luogo ideale per chi scorda l’ombrello a casa, o soffre il troppo sole.
Torino e i suoi portici. Torino è i suoi portici. Nati nobili, e oggi felicemente popolati: luogo di incontro, spazio per eventi, passaggio obbligato dei giri in centro il fine settimana.
Le lunghe vie porticate della città sono una presenza così familiare, un elemento talmente inserito nel nostro immaginario quotidiano, che è facile dimenticarsi di che ricchezza eccezionale rappresentino. Sono un patrimonio storico e architettonico, un simbolo del paesaggio urbano torinese. Ma anche una risorsa sociale, luogo di incontro per eccellenza e spazio di aggregazione che non temo il brutto tempo, e ovviamente una ricchezza per il commercio, che proprio lungo i portici ha trovato l’ambiente ideale per le proprie vetrine.
Per un tour sotto le arcate, non esiste partenza migliore di piazza Vittorio Veneto. Torino non potrà contare sul primato italiano per portici in città – titolo che appartiene a Bologna – ma vanta un altro record di tutto prestigio: la piazza affacciata sul fiume, costruita a partire dal 1825 in stile neoclassico, risulta la piazza porticata più grande di tutta Europa. Più importante dei numeri è però la vista, straordinaria, sulla Chiesa della Gran Madre e la collina – in certi giorni sereni, in primavera o autunno, c’è da commuoversi per la bellezza.
I portici di piazza Vittorio Veneto
La piazza è conosciuta e frequentata soprattutto per la sua vita serale, con tanti ristoranti e locali notturni fra i più noti in città. C’è il decano Porto di Savona, ristorante con oltre un secolo e mezzo di agnolotti e altre ricette della cucina piemontese all’attivo. E ci sono le atmosfere di montagna portate dal Clorophilla, cocktail bar con i suoi zuccherini alcolici. Ma la piazza si risveglia ben prima dell’aperitivo, e non fonda la sua reputazione solo sul buon cibo e il bere in compagnia. Sotto i portici si aprono le vetrine di Berruto 1801, attività nata come fabbrica regia di vetri e cristalli che per anzianità riesce perfino a battere la costruzione della piazza.
E poi ci sono i bar. Dai locali fine Ottocento del Caffè Elena in su verso piazza Castello, via Po è la casa di tanti fra i caffè storici della città, insegne ben impresse nella memoria collettiva torinese e indirizzi consigliati a chi è in visita: la Pasticceria Abrate, nata come piccolo forno da pane nel 1866; l’ancora più antico Caffè Fiorio, anno di fondazione 1780, ritrovo dell’élite politica e culturale del Risorgimento italiano; fino al Caffè Roberto a pochi passi dal Teatro Regio.
I caffè di piazza Vittorio Veneto e via Po
Passeggiare lungo via Po verso Palazzo Reale in piazza Castello ci riporta idealmente indietro nel tempo, quando a metà Seicento la capitale del Ducato di Savoia realizzava il suo secondo piano di  ampliamento su disegno di Amedeo di Castellamonte. I portici permettevano a regnanti e nobili di camminare verso il Po e ritorno in tutta comodità – in particolare sul lato nord, dove le passerelle ai primi piani dei palazzi creano una perfetta galleria dalla piazza al fiume. Difficile incontrare oggi un gruppo di Savoia a passeggio, più facile trovare coppie, famiglie, amici e amiche con borse e sacchetti in mano.
Coinvolta da poco in un intervento che ha rinnovato per intero la pavimentazione, via Po dà la possibilità di spaziare dalle delizie preparate dalla Pasticceria Ghigo ai piccoli elettrodomestici di Gamer, dalle fragranze ricercate proposte da Niche Parfums et Beauténei suoi locali Art Déco alle tante offerte di moda e accessori. Merita una menzione speciale la Gioielleria Musy, la più antica d’Italia ancora attiva (dal 1707!) e seconda per longevità in tutto il continente. Piazza Castello è a un soffio.
I portici di via Po
Piazza Castello invita a una seconda pausa, per un gelato, uno spuntino, un souvenir – e per ammirare il paesaggio tutto intorno: i due lati di Palazzo Madama, Palazzo Reale, la cupola di San Lorenzo e la Cappella della Sindone. A incorniciare gran parte di questo spettacolo barocco sono di nuovo i portici, con il loro ritmo costante di archi e colonne. Il progetto risale in questo caso al primo ampliamento di Torino, realizzato nella prima metà del XVII Secolo, ed è opera di Ascanio Vitozzi, chiamato a dare maggiore uniformità alle facciate e così abbellire la piazza centrale della città.
Lungo i porticati della piazza resistono alcune delle vetrine più “nobili” del commercio locale, a partire dal caffè storico di Baratti e Milano e dalle sue scultoree decorazioni esterne. All’interno, il tempo sembra fermarsi. Le sale preservano gli arredi con la sua commistione di stili sospesa tra gusto ottocento e Liberty – un manifesto di eleganza, con un generoso affaccio sulla Galleria Subalpina.
 
                                        Baratti & Milano
 Bar & locali
Bar & locali
piazza Castello 29
Ingresso da piazza Castello, sei vetrine sulla Galleria Subalpina, preziosi arredi d’epoca: il caffè storico Baratti & Milano è un luogo simbolo dell’eleganza torinese. Scopri di piùDa piazza Castello i portici obbligano a una scelta: l’Ottocento di via Micca o il Novecento di via Roma? Per rispettare l’ordine cronologico, è giusto puntare verso piazza Solferino, per ritrovarsi poi – ma solo al termine di una lunga camminata – di nuovo qui. Via Pietro Micca, dedicata allo sfortunato eroe simbolo della resistenza sabauda durante l’assedio francese del 1706, fu realizzata a fine XVIII Secolo tagliando in diagonale tra gli antichi isolati ortogonali del centro città – una vera eccezione da queste parti.
Che i tempi fossero cambiati lo mostra l’architettura in stile eclettico di tanti edifici, in cui già trovare i segni dell’arte nuova di inizio Novecento. Sotto le volte decorate, anche i negozi riflettono questo mix di modernità e tradizione: streetwear e vintage, prodotti locali e gusti d’importazione… A rappresentare la dedizione cittadina per la cura degli spazi di casa sono Prochet, specialista degli oggetti in ceramica e porcellana, e il negozio di arredamento Chave 1890, entrambi eredi di una lunga esperienza artigianale e commerciale.
I portici di via Micca
Isolato dopo isolato, quasi senza soluzione di continuità, da via Micca a via Cernaia si può raggiungere la vecchia stazione Porta Susa, incontrando il raffinato Ristorante Galante, apprezzato per il suo menù di pesce, e la Libreria Setsu-Bun & Millevolti con la sua doppia vocazione: l’Estremo Oriente e l’universo femminile. Oppure si può imboccare, sempre sotto i portici, uno dei grandi boulevard alberati: prendendo corso Vinzaglio, ad esempio, si arriva fino a Borgiattino, nome di riferimento per chi cerca una selezione curata di formaggi piemontesi.
Via Cernaia e dintorni
Il percorso prosegue su corso Vittorio Emanuele II, passando presto al cospetto del monumento dedicato proprio al primo re dell’Italia unita. La città ha cambiato passo: gli isolati sono più ampi, gli alberi corrono in fila lungo i corsi spaziosi, quasi a rappresentare fisicamente l’accelerazione della città nel corso dell’Ottocento. Ma dove ci sono i portici ci sono i negozi, e neppure il grande “viale del re” fa eccezione.
Dove ci sono i portici, ci sono i negozi: luci accese nella città residenziale, visioni di cura e creatività, punti di riferimento per clienti fedeli o semplici passanti.
Quasi ai piedi del monumento si trova la pasticceria innovativa di Fabrizio Racca, che con le sue creazioni in monoporzione ha reinventato la tradizione del dessert. Proseguendo verso Porta Nuova si possono riconoscere Leporati Casalinghi, da più di un secolo al servizio di chi cerca piccoli elettrodomestici, e l’insegna dal fascino retrò di Baudracco Gastronomia, laboratorio dalle infinite preparazioni e grande cura applicata alla golosità.
I portici di corso Vittorio
L’inconfondibile facciata della stazione di Porta Nuova e, davanti, piazza Carlo Felice segnano un’altra svolta. In questo luogo che per tante persone era, e spesso è ancora, il principale ingresso a Torino, pensano a dare il benvenuto il Giardino Sambuy e due ali di portici animati da bar e negozi, pronte a guidare lo sguardo, e i passi, verso via Roma. Sulla sinistra, la Confetteria Avvignano promette di addolcire l’arrivo in città, o la ripartenza, con cioccolatini e specialità del territorio – oltre che con la bellezza dei soffitti affrescati. Sulla destra, Il Cappellaio Matto è negozio e bottega artigianale che si dedica ai capi per il capo con creatività e molto colore.
I portici di piazza Carlo Felice
L’esedra con cui termina la piazza, progettata dal maestro dell’eclettismo Carlo Promis, conduce naturalmente in via Roma, e qui il cambiamento di stile si fa evidente. L’intero asse e gli isolati che affacciano sulla via sono il risultato di una radicale e traumatica trasformazione del centro città ad opera dell’amministrazione fascista, che sostituì ampie porzioni degli edifici preesistenti con un complesso ideato secondo l’architettura razionalista tipica degli anni Trenta del Novecento. I suoi porticati monumentali avanzano squadrati fino a collegarsi, per un altro salto temporale, al “salotto di Torino”.
Altro gioiello del barocco torinese, piazza San Carlo colpisce per le proporzioni, l’eleganza delle facciate, la luce – come immaginare che un tempo qui parcheggiavano le auto? A disegnare la piazza fu Carlo di Castellamonte, a cui seguirono gli interventi di Benedetto Alfieri: se questo è notoriamente il salotto della città, meglio allora sedersi ai tavoli e ordinare un caffè, o un aperitivo: attorno al Caval ëd Bronz, nome informale del monumento al duca Emanuele Filiberto al centro della piazza, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Sotto i portici, il Caffè San Carlo fa da punto di incontro dal 1822, ma nei suoi preziosi ambienti non si rinuncia alla giusta dose di innovazione in menù. Stessa propensione alla bontà la dimostra Stratta, piccolo tempio per chi ama l’arte pasticcera e la cioccolateria. Da qualche anno si affaccia sulla piazza anche Biraghi, la celebre azienda casearia piemontese, che ha ridato vita agli ambienti originali occupati in passato dall’emporio dei Fratelli Paissa grazie a un rispettoso intervento di restauro. Per chi invece preferisce la moda e lo shopping, su via Santa Teresa ci sono le vetrine luminose di De Wan, storica insegna locale di borse e accessori.
I portici di piazza San Carlo
Il tempo di incamminarsi e Piazza Castello è di nuovo alle porte. Questo tratto di via Roma è stato il primo interessato dai monumentali interventi di trasformazione degli anni Trenta. Rispetto al tratto precedente, il porticato di marmo si addolcisce, le colonne tornano cilindriche. Sulla sinistra, si aprono i passage alla parigina della Galleria San Federico, sempre realizzata in quei decenni, sede del Cinema Lux e in passato del giornale La Stampa, ma soprattutto pregiato spazio commerciale.
Il percorso si conclude poco più in là, di nuovo nella piazza più “centrale” del centro. Via Roma conosce oggi una nuova fase di rinnovamento con la completa pedonalizzazione, in modo da tutelare la vocazione commerciale della strada, riqualificare l’immagine di questo asse storico, ma soprattutto aprire lo spazio alla vita delle persone. 
I portici sono luoghi di relazione, spazi aperti alla comunità, cornice per eventi – due fra le iniziative maggiori li omaggiano già dal nome: Portici di Carta, con la sua lunga libreria di librerie, e l’appuntamento con il gusto di Dolci Portici. Una passeggiata sotto le arcate racconta molto di Torino e un po’ ne mostra l’evoluzione: il suo sviluppo nel tempo, i cambi di paesaggio, i costumi e gli stili di vita proposti dai negozi. Ogni passo, una storia. Ogni passo, un incontro.
 
      
 
                                            
 
                                             
                                            
 
                                             
                                             
                                             
                                             
                                             
                                            
 
                                             
                                             
                                             
                                             
                                            
 
                                            
 
                                             
                                             
                                             
                                             
                                             
                                             
                                             
                                             
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                     
                                    