perché comprare vicino?
La storia si deve vedere con gli occhi.
Alice Sammaruca
EPIC di valore storico, artistico e culturale
C’è un angolo di piazza Vittorio che conserva il fascino e la storia del Novecento, senza nostalgia e con voglia di innovare. Se gli ambienti del Caffè Elena tengono vivo il ricordo dei letterati che l’hanno frequentato, la gestione attuale guarda a modi per rinfrescare l’offerta e aprirsi a pubblici nuovi — sempre partendo dalla tradizione, chiaramente.
Un po’ bar, un po’ salotto. Gli habitué cambiano nel tempo, ma i tavoli in breccia rossa, pietra ornamentale da interni, rimangono gli stessi della prima apertura. Così, oggi si può fare colazione dove Cesare Pavese trascorreva il proprio tempo a scrivere e lasciarsi ispirare. Le mura sono le stesse, l’atmosfera è invariata: capita ancora di notare qualcuno leggere un libro o annotare riflessioni sul proprio taccuino.
Prima di volgere le sue vetrine al pubblico, questo caffè storico è stato un laboratorio. Qui Giuseppe Carpano ha studiato e perfezionato la sua celebre ricetta del vermouth, invenzione torinese che unisce vino liquoroso ed erbe aromatiche.
Dopo più di 130 anni, un team giovane sembra portare avanti lo stesso spirito: si studiano le tapas e i cocktail (rigorosamente a base vermouth) per l’aperitivo, si rinnova il menù del mese con proposte tradizionali e twist moderni. Dopotutto, la storia del Caffè Elena insegna che sperimentare è sempre una buona cosa.