Ci sono i collezionisti, gli esperti che conoscono in profondità la storia e il valore degli oggetti. E poi c’è chi entra per caso, o capita davanti alle vetrine, e si sente attratto da un mobile, un vaso o una lampada, un gioiello. Un colpo di fulmine.

Da venticinque anni, Alessandro Macrì accoglie chi ama l’Art Nouveau all’interno della Galleria Subalpina, il passage alla francese che collega piazza Castello e piazza Carlo Alberto. Il negozio è altamente specializzato nelle arti applicate dei primi trent’anni del Novecento: oggetti che, a seconda dello stile, del periodo e della provenienza, si possono definire Liberty o Art Déco.

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L’attività si svolge soprattutto di persona — difficile apprezzare a distanza la qualità dei materiali, i colori, lo stato di conservazione degli oggetti. Il pubblico è formato da una comunità forte di specialisti, a cui si aggiungono compratori occasionali e turisti. Fra i clienti non sono pochi i giovani, anche sotto i trent’anni, interessati a riscoprire queste “memorie dal passato”.

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Anche la passione di Macrì, in origine antiquario generalista, si deve a un colpo di fulmine, quando per caso tratta un mobile Art Nouveau e da lì si innamora del genere. Oggi il gallerista è membro attivo dell’associazione piemontese antiquari, che ogni anno promuove l’arte, la storia e la cultura artistica del territorio con la mostra Apart.

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