perché comprare vicino?
Perché si compra poco, spesso e fresco.
Mauro Rosada
EPIC di tradizione
Sono i primi anni del Novecento quando il giovanissimo Alberto Rosada, nonno di Mauro, attuale gestore, arriva a Torino per fare il garzone in salumerie e negozi di formaggi.
Dopo una serie di esperienze di alto livello, decide di avviare la sua attività. Questo momento è sancito da un oggetto simbolico: la statuina in terracotta di un cuoco, donata in segno di buon auspicio dal titolare dell’attività in cui Alberto lavorava in precedenza.
Oggi la statuina è ancora lì, umile e “sacra”, simbolo dei tanti sacrifici fatti dal nonno per avviare questa impresa di famiglia. Se inizialmente venivano proposti solo piatti freddi, dopo la guerra le abitudini alimentari dei cittadini cambiano, la cucina si evolve. Il variare nel tempo di colori, profumi e ingredienti che decorano le vetrine di Rosada sono la storia in movimento di una città e delle sue abitudini.
Negli anni Ottanta i laboratori si ampliano, per accogliere un’ampissima offerta di ricette. La tradizione del Piemonte è una costante, le influenze di altre regioni e paesi un’ispirazione. Qui convivono il cous cous fatto in casa e l’insalata russa originale, prodotta secondo l’antica ricetta: all’interno c’è un filetto di tonno, l’impasto è più magro e leggero.